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Il Terziario cresce: presentati gli indicatori ed i dati del Settore

  • 05 Giugno 2015

FLESSIBILITA’ E DINAMISMO: COSI’ IL TERZIARIO GUARDA AL FUTURO
La giornata dell’economia terziaria organizzata da EbiCom e Confcommercio ha fatto luce sul cambiamento in atto


“Non siamo più in crisi ma in profondo cambiamento, ed il futuro è di chi riesce a comprenderlo e ad intercettare le tendenze del mercato prima degli altri”. E’ questa una delle conclusioni della giornata dell’economia terziaria, organizzata da EbiCom e Confcommercio con il sostegno di Veneto Banca, svoltasi oggi, in Camera di Commercio, per la presentazione del General Report, ovvero il rapporto ufficiale sull’andamento economico ed occupazionale del commercio, del turismo e dei servizi, realizzato dal Centro studi EBiComLab.

E se l’edizione scorsa del report annuale dimostrava un terziario che, pur avendo assorbito, in parte, negli anni, i “fuoriusciti” dal manifatturiero a casa della crisi, faceva molta fatica ad imboccare la strada della ripresa, i numeri di quest’anno, pur non altisonanti- ha spiegato il coordinatore del Centro Studi Alessandro Minello- “ dimostrano che, merito anche dell’impatto positivo del jobs act nei primi mesi dell’anno, che ripresa ed occupazione non sono più solo sogni. A fine 2014, le unità locali del terziario crescono dell’ 0,3% ed i flussi del lavoro dimostrano chiaramente che hanno saldi positivi quelli con contratti “flessibili” (+ 4200 per un 13,8% di aumento rispetto al primo trim. 2014) e quelli con contratti “intermittenti” (+985). Anche il lavoro a tempo indeterminato, quasi uno sconosciuto nel linguaggio degli ultimi 8 anni di crisi, in realtà vede un 39% di contratti derivanti da trasformazioni di precedenti contratti (determinato). Riguardo al sentiment delle imprese, se il 73% chiede agevolazioni fiscali e burocratiche perché ritiene elevata la tassazione, oltre il 44% ha un’attesa di aumento per il prossimo anno.”
“Attese che possono venire soddisfatte se”- come ha spiegato il sociologo Francesco Morace– “le imprese riusciranno a superare il problema della dimensionalità, facendo emergere la loro unicità, credibilità, capacità distintiva, nell’ottica della seconda globalizzazione, nella quale i valori locali diventano risorse da comunicare e raccontare al mondo in maniera innovativa.”

Più tecnologia, più lingue straniere, più digitale, più formazione, potranno dunque offrire anche al piccolo commerciante una grande occasione per dimostrare al mercato globale la bontà del proprio prodotto, l’unicità del proprio punto vendita, o la bellezza di uno dei nostri luoghi.
In questo scenario- ha concluso il presidente di EbiCom Mario Piovesan– “la bilateralità, che in questi decenni ha portato al terziario trevigiano un consistente contributo in termini di welfare e di modernità- non può che mettere in campo strumenti concreti per sostenere la flessibilità che avanza e per riconoscere ruolo e riconoscimenti adeguati al nuovo terziario, fatto di idee, creatività e passione.”

“Siamo di fronte ad una nuova sfida” – ha affermato il presidente di Confcommercio Renato Salvadori– “che si rivolge alla imprese ma anche al territorio intero. Enti ed Associazioni dovranno favorire il cambiamento offrendo grandi possibilità di formazione per le nuove figure professionali , ma anche strumenti per raccontare in maniera diversa le tante bellezze ed i grandiosi prodotti tipici (tre per esemplificare: radicchio, prosecco, tiramisù) che il mondo invidia alla Marca trevigiana ma che non sappiamo valorizzare adeguatamente. Il tiramisù è il dolce più conosciuto al mondo ma pochi sanno che è nato a Treviso.”



General Report 2015 (4.4 MB)